«Fammi un favore: agganciami il reggipetto.» E gli voltò la schiena.
Senti le ditta di lui strisciarle sulla pelle in cerca dei ganci. (...)
«Ecco fatto» disse. Ritirò una mano, ma con l'altra indugiava a toccarla. «Come sei calda» disse.
Era turbato; lei se ne avvide subito, appena si girò a guardarlo.
«Bube» disse in un soffio, e gli avvicinò col viso, chiudendo gli occhi.
A un tratto egli le prese la faccia tra le mani; e poi la baciò, con impeto, e rimase a lungo con le labbra schiacciate contro le sue. Si accostò un momento, e la baciò una seconda volta, e una terza (...)
Ma lei non aveva la forza di parlare. Posò una mano sulla sua: se la sentì stringere. Po si sentì abbraciare. Allora appoggiò la testa sulla spalla di lui.
E così rimasero a lungo, ed erano tutt'e due turbati, turbati e felici come si può essere una sola volta nella vita»
La Ragazza di Bube, Carlo Cassola.
<3
17 Abril 2010
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